Per tenere qualcosa, devi averne cura. Per averne cura, devi capire di che tipo di cura ha bisogno.
(D. Parker)
ll’interno del tema salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alla valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato (SLC) e, più in generale, dei rischi psicosociali in ambito organizzativo, si propone un supporto psicologico peculiare. Nelle strutture di maggior complessità o nelle attività di intervento in materia di rischi psicosociali, è necessario infatti operare con un approccio multidisciplinare.
In questi ultimi anni il tema SLC e rischi psicosociali sono oggetto di interesse delle organizzazioni, sia per effetto delle normative vigenti, sia per le necessità derivanti dai cambiamenti che hanno investito il concetto di luogo di lavoro. I “rischi psicosociali” sono tutti quegli aspetti di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali che potenzialmente possono causare danni di tipo psicologico o fisico. Rispetto a queste tematiche in Italia dal 2010 si è consolidata una cornice normativa focalizzata sul DVR (Documento di Valutazione del Rischio). ll Datore di Lavoro ha il dovere di organizzare le attività dei propri dipendenti tramite un percorso continuo di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
La necessità di un supporto in formula outsourcing nasce anche dalla constatazione che alcune situazioni tipiche del processo di valutazione, possono creare stalli o conflittualità tali da bloccare il processo di valutazione, suggerendo così l’utilità del coinvolgimento dello Psicologo del Lavoro. Un approccio basato sulla “consulenza durante l’intero processo di valutazione e gestione” è una valida strategia con cui lo psicologo può intervenire sui rischi psicosociali (SLC, mobbing e violenze). Data la complessità del fenomeno, l’individuazione di un problema di stress da lavoro può avvenire attraverso un’analisi multifattoriale di elementi quali l’organizzazione e i processi di lavoro (pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità/conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, ecc.), le condizioni e l’ambiente di lavoro (esposizione ad un comportamento illecito, al rumore, al calore, a sostanze pericolose, ecc.), la comunicazione (incertezza circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, ecc.) e i fattori soggettivi ( pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.).
La presenza di un team di valutazione costituito da diverse figure istituzionali (DL, RSPP, RLS e/o Lavoratori esperti) e professionali (medico competente e psicologo) può rivelarsi preziosa per favorire una lettura più completa ed esaustiva degli indicatori di valutazione oggettivi e soggettivi. I servizi offerti di mappatura del clima, counseling organizzativo e formazione continua, sono strumenti concreti, validi ed efficaci per contrastare l’insorgenza di tutti quei fattori di stress che non si limitano a caratteristiche ergonomiche o strutturali del luogo fisico di lavoro, ma si inoltrano nello spazio psicologico in cui i lavoratori condividono la strutturazione del tempo comportandosi secondo usi e abitudini (cultura aziendale esplicita vs cultura aziendale implicita) che includono fattori soggettivi e relazionali talvolta disfunzionali Questi ultimi, se trascurati possono favorire l’insorgenza di rischi psicosociali, ma se usati accuratamente risultano particolarmente utili per fronteggiare le potenziali fonti di stress.