Lo Storytelling non è un semplice racconto di storie, ma è creazione di rappresentazioni (testuali, visive, percettive…) e di universi narrativi che uno o più soggetti possono co-costruire per comprendere il funzionamento proprio e degli altri, anche grazie al ponte cognitivo-emotivo offerto dall’uso di metafore.
Lo Storytelling è uno strumento d’intervento usato in Psicologia Narrativa. La creazione di una storia che ci rappresenta diventa strumento per comprendere gli elementi del disagio vissuto, con lo scopo di co-costruire un percorso sviluppo personalizzato, usando la narrazione che il soggetto (o il gruppo) fa di sé.
La produzione narrativa risulta molto potente nel percorso di autorealizzazione:
– lascia emergere una spiegazione degli eventi coerente con la propria biografia
– stimola consapevolezza rispetto alle convinzioni sugli altri e se stessi, sugli obiettivi profondi e su ciò che ostacola il loro raggiungimento;
– implica una visualizzazione del cambiamento desiderato e delle risorse utili per attuarlo
– avvicina il soggetto al traguardo, incrementando autostima e autoefficacia
Spesso è proprio il modo in cui ci raccontiamo a diventare il vero ostacolo da superare.
Lo Storytelling svela le convinzioni maturate su noi stessi, che finiscono per apparire come la realizzazione di una sorta di Destino. Ma in ogni storia il protagonista si muove da un punto A iniziale a un punto B finale operando un cambiamento: attraverso insidie e prove, egli evolve, superando il proprio “fatal flaw”: un limite interiore che, nel punto A, non gli permetteva di svilupparsi.
A volte non siamo consapevoli del nostro fatal flaw. A volte lo conosciamo bene, ma non sappiamo come superarlo. Lo Storytelling offre una mappa per orientarsi nella comprensione e gestione di sè. Raccontarsi tramite una storia, permette infine di accedere con minore difficoltà ai propri “temi di vita”, che nella loro ripetitività rappresentano spesso l’origine della sofferenza.