In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato. (B. Russell)
a cultura organizzativa è l’insieme coerente di assunti fondamentali che un dato gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato imparando ad affrontare i suoi problemi di adattamento esterno e di integrazione interna, e che hanno funzionato abbastanza bene da poter essere considerati validi, e perciò tali da poter essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a quei problemi. (E. Schein) La cultura è quindi un insieme di forze potenti, contagiose, nascoste e spesso inconsce, che determinano il nostro comportamento individuale e collettivo, i modi della percezione, lo schema del pensiero e i valori.
La cultura aziendale/organizzativa in particolare è importante perché sono in buona parte proprio gli elementi culturali a determinare strategie, obiettivi e modi di agire all’interno di un’azienda. Essendo la cultura di un’organizzazione ciò che consente di spiegarne la struttura, le scelte strategiche, il reclutamento e la condotta dei singoli individui, mappare gli elementi che permettono di elicitarla, è uno dei primi interventi che la psicologia del lavoro mette in atto. Inoltre poichè la cultura è in larga parte creata e gestita dai leader dell’organizzazione,
cultura e leadership possono essere viste come le due facce della stessa medaglia, al punto che analizzare la cultura conduce spesso a individuare gli stili di leadership, le convinzioni implicite (significati comuni tacitamente condivisi) e le leve motivazionali che influenzano la followership.
Infine, la mappatura della cultura organizzativa è lo strumento principe per l’individuazione della presenza di sottoculture e/o controculture, la cui presenza può mettere a rischio la fiducia e l’appartenenza alla cultura aziendale dominante.