Io vengo da un altro pianeta: vedo orizzonti dove ancora tu disegni confini. (F. Kahlo)
ello scenario socio-culturale attuale appare sempre più urgente la necessità di interventi psicologici e culturali focalizzati sul Diversity Management, non solo nelle aziende ma a livello di scenario sociale, come confermano i recenti dibattiti contro discriminazioni e violenza motivata da orientamento sessuale, identità di genere, genere e abilismo. I soggetti appartenenti per diversi motivi a una specifica minoranza si trovano in situazione psicologica di Minority Stress, termine con cui ci si riferisce ad uno stato di stress dovuto alle conseguenze sociali dell’appartenenza ad un gruppo minoritario culturalmente sanzionato, con conseguente pregiudizio e discriminazione, e con l’impatto che tali dinamiche provocano sulla struttura cognitiva della vittima. Il risultato è la possibiltà che il soggetto in questione riesca a mettere in atto un riadattamento funzionale, o piuttosto rischi il fallimento adattativo.
In ambito lavorativo, la disposizione d’animo che la cultura aziendale co-costruisce rispetto agli atteggiamenti con cui è gestita e vissuta la diversità (intesa sia come “appartenenza ad una minoranza” sia come “differenziarsi nello stile cognitivo, nel punto di vista e nei valori, ecc…”) può determinare il buon funzionamento di un team, il raggiungimento di risultato di gruppo, nonché il riconoscimento dell’individualità come risorsa unica e preziosa. Quando si parla di diversity infatti si intendono tutte quelle differenze di genere, linguistiche, culturali, religiose e anche quelle relative al cosiddetto “aging”, ovvero la presenza di diverse generazioni all’interno della stessa azienda; queste differenze devono essere viste come un vantaggio competitivo e un’opportunità, poiché ogni individuo possiede punti di forza unici e solo valorizzando questi fattori e integrandoli fra loro, è possibile interpretare il cambiamento, cavalcare le sfide del mercato e raggiungere alte performance.
I presupposti per un ambiente di lavoro capace di accogliere e valorizzare la diversità nascono dalla capacità di riconoscere stili e individualità.Un’azienda cosiddetta “diversa” è quella che spinge a pensare in modo differente e fuori dagli schemi. In un modello come questo, tutti apportano il proprio contributo originale, che risulta quindi più incisivo, perché non mediato dalla standardizzazione delle competenze.
Nei percorsi di counseling organizzativo la diversity è tema ricorrente per il quale sono previsti percorsi formativi di gruppo cuciti addosso alla specifica realtà aziendale, che, proprio come le persone, è “unica e diversa” da tutte le altre. Il tema comune ad ogni percorso è lo scopo ultimo: passare dalla mentalità “o io – o tu” a quella “e io – e tu”.