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Emergenza Covid-19
Emergenza Covid-19
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Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ce ne sono altri che trasformano una macchia gialla nel sole.(P. Picasso)

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impatto del virus su imprese e lavoratori ha provocato danni pesanti non solo ai bilanci di molte attività, ma ha minato nel profondo l’equilibrio personale di imprenditori e lavoratori. In un periodo di stabilimenti fermi, uffici chiusi e dell’affermarsi della cultura dello Smart Working, si avverte la necessità di un supporto psicologico per affrontare tanto i momenti di lockdown, quanto quelli di ripresa, o di una nuova continuità esperita da chi ormai da più di 18 mesi lavora da casa con nuovi ritmi e abitudini nella strutturazione del tempo all’interno della giornata lavorativa e dei nuovi equilibri casa-lavoro. Se le famiglie hanno risentito delle conseguenze di una convivenza forzata e del ritiro sociale, le aziende hanno modificato le modalità di interazione interpersonale e talvolta addirittura i flussi di processo. Il servizio offerto combina un percorso di gestione dell’emergenza per manager e imprenditori con un percorso formativo di “Smart-TeamWorking”,

al fine di trovare nuove soluzioni creative di comunità, per ottimizzare le opportunità offerte da questa modalità lavorativa, contenendo quanto più possibile i limiti e i rischi ad essa correlati. In Italia lo smart working o “lavoro agile” è stato introdotto solo nel 2017 al fine di aumentare la competitività delle aziende, potenziando aspetti del welfare tramite la conciliazione vita-lavoro. Ma il “lavoro agile” o smart working nasce su una logica di benessere psicofisico del lavoratore: infatti rappresenta una vera risorsa esclusivamente se il dipendente ottiene i medesimi risultati che otterrebbe in condizioni usuali o se addirittura li incrementa. L’ingresso dello smart working si riversa nella pratica manageriale in quanto richiede un’attenta ed accurata partecipazione della funzione HR, implicando lo sviluppo di una nuova cultura del lavoro che vede lo scardinarsi del consueto regime tradizionale delle attività lavorative, degli stereotipi relativi a luoghi e strumenti di lavoro, affacciando così su un panorama di nuovi processi e nuovi approcci al management.

Esso presuppone la strutturazione di un frame-work di fiducia, cultura aziendale per obiettivi, competenze professionali, ma anche la presenza di leader che tengano conto delle dinamiche di gruppo, gestendo attività e persone al di là e nonostante il distacco fisico.
La situazione d’emergenza dettata dal Covid-19 potrebbe rappresentare il momento per rivedere il gap tra una cultura del lavoro pressoché tradizionale ed una cultura rivoluzionaria che punta al benessere psicofisico del lavoratore e dunque ad una maggiore efficienza, aumentando il rendimento aziendale.