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Bullismo e Cyber-Bullismo
Bullismo e Cyber-Bullismo
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Ci vuole un solo secondo per chiamare ‘grassa’ una ragazza, ma lei impiegherà tutta una vita per morire di fame. (H. Styles)

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l bullismo è un fenomeno molto diffuso nelle scuole e negli spazi di incontro dei giovani. E’ essenziale che ogni situazione che presenti le caratteristiche tipiche del bullismo venga individuata e arginata nel modo giusto, stroncando i comportamenti di sopruso e di prevaricazione nei confronti di bambini o adolescenti fisicamente o psicologicamente più fragili. Non va confuso il bullismo con i normali litigi che possono verificarsi tra coetanei e che hanno la caratteristica della “occasionalità”.
Per bullismo infatti si intendono tutte quelle azioni di sopruso offensive, sistematiche e intenzionali ripetute nel tempo messe in atto da un “bullo” (o più “bulli, nel caso si tratti di più bambini o adolescenti) nei confronti di una “vittima”, ovvero di un altro bambino o di un adolescente che non è in grado di difendersi, con inequivocabile squilibrio di potere tra chi compie il gesto e chi lo subisce.

Con il termine cyberbullismo o bullismo “telematico” si intendono quelle azioni di bullismo che si propagano attraverso Internet, Smartphone, Social network e Chat, e che diffondono a una incredibile velocità, pettegolezzi, immagini o video imbarazzanti della vittima. Tutto questo ha delle gravissime conseguenze sulla vita reale. Per questo è fondamentale riconoscere per tempo i segnali di bullismo a cui un ragazzino o un adolescente possono essere sottoposti.
Quando si parla di “bullismo psicologico” si intende una forma di bullismo che non si manifesta con le classiche azioni fisiche o verbali, ma che, con la diffusione di dicerie o calunnie, porta la vittima di bullismo ad essere escluso da un gruppo e all’isolamento inevitabile; le forme più “sottili e psicologiche” di violenza si manifestano in modo subdolo soprattutto tra le ragazze, andando ad attaccare la rete sociale delle vittime ma in una modalità più difficile da intercettare per genitori e insegnanti.

In ogni forma di bullismo, la prima criticità per una vittima è quella di uscire dalla situazione di “silenzio” e parlare del proprio problema con genitori o insegnanti; possono manifestarsi anche stati emotivi di ansia, depressione, scarsa immagine di sé, abuso di sostanze e tentativi suicidari. Un percorso di sviluppo psicologico insegna alle persone a capire meglio i loro pensieri e i sentimenti in relazione alla situazione. Inoltre, insegna alle persone come i loro pensieri e sentimenti influenzano le loro azioni e quindi il loro comportamento: spesso le vittime non sono consapevoli dei loro pensieri autodistruttivi e dei loro comportamenti autolesivi. Lo psicologo sostiene le persone nel modificare meccanismi di comportamento disadattivi, schemi di pensiero distruttivi e, lavorando per sostituirli con altri più funzionali e positivi, aiuta la vittima a riprendere confidenza e controllo della propria vita.